Intervista a Paolo Crisostomi sui restauri a tempo di musica-Studio P. Crisostomi srl
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Intervista a Paolo Crisostomi sui restauri a tempo di musica

Raffaella Ansuini

 

Nei giorni scorsi abbiamo intervistato Pierluigi Ledda, direttore generale della Ricordi, che ci ha parlato dell’eccellente lavoro di restauro che il suo studio ha fatto sulle partiture originali autografe di Giuseppe Verdi, di cui quest’anno si celebra il bicentenario della nascita. Vuole entrare nel dettaglio dell’intervento?

Il lavoro di restauro ha riguardato il recupero integrale di tutto il “corpus” di partiture autografe manoscritte del grande compositore, fra cui: Aida,Nabucco, La Traviata, Otello, Simon Boccanegra, Macbeth, Falstaff, Ballo in maschera e tante altre. Inoltre si è intervenuti anche su parte della collezione grafica dell’Archivio Ricordi relativa a Verdi e in particolare su alcuni bozzetti e scenografie originali realizzati per le prime rappresentazioni delle opere del Maestro. Fra i diversi aspetti del restauro e della conservazione programmata che hanno riguardato le suddette partiture, uno degli aspetti più interessanti, anche dal punto di vista della filologia musicale, è stato nel “liberare” e distaccare le successive correzioni apposte dal Verdi medesimo e di poter quindi visualizzare contemporaneamente anche le sottostanti prime versioni musicali ad oggi totalmente invisibili e sconosciute. Per quanto riguarda invece l’intervento di restauro in generale, ci si è posti due obiettivi: la “messa in sicurezza” conservativa dei manoscritti con il mantenimento anche delle “tracce” originali del lavoro del Maestro e la realizzazione di tecniche e sistemi per una sua futura sicura e agevole fruizione  a tutto campo”.

Il direttore della Ricordi, inoltre, ha tenuto a sottolineare che lo Studio P. Crisostomi è “collaboratore solido dell'Archivio". Di quali altri importanti restauri conservativi dell’Archivio storico Ricordi vi siete occupati?Nell’ambito del vastissimo patrimonio di “scritture musicali” dell’Archivio, ci siamo occupati e abbiamo già restaurato, le partiture autografe manoscritte di altri grandi compositori, fra cui: Giacomo Puccini, (Bohème, Tosca, La Fanciulla del West, Madama Butterfly, Turandot e altre), Vincenzo Bellini (Puritani, Sonnambula), Gaetano Donizetti (Adelia,Don Pasquale, Gemma di Vergy, Linda di Chamounix e altre), Gioacchino Rossini (gazza ladra, L’Italiana in Algeri, Il Turco in Italia, Sigismondo e altre) per un totale di n. 66 volumi di partiture musicali autografe manoscritte.

Dopo questo splendido ed emozionante restauro, avete in cantiere qualche altra “chicca”?
Devo dire, con una certa soddisfazione, che il nostro Studio è spesso chiamato a realizzare restauri conservativi di opere librarie e archivistiche di grande pregio sia artistico che storico. Spesso l’opportunità arriva anche grazie al contributo di sponsorizzazioni da parte di Enti che vogliono legare la loro immagine a dei “recuperi” prestigiosi. Abbiamo in cantiere, per l’autunno, il restauro di alcuni straordinari manoscritti miniati che verranno realizzati presso alcune importanti Biblioteche pubbliche italiane e ve ne daremo notizia all’inizio dei lavori. Fra i recentissimi restauri realizzati, il manoscritto membranaceo miniato Ms. 1297, autore F. Marsilio, datato sec. XV, posseduto dalla Biblioteca Casanatense di Roma, che verrà inviato in Germania per la Mostra “Florenz”. (Bonn, 22 novembre 2013 – 9 marzo 2014).

Che sensazione si prova, a mettere le mani su opere di inestimabile valore e importanza?
La componente “emozionale” nel corso del tempo si è naturalmente attenuata, sostituita da una “freddezza” professionale indispensabile al conseguimento dei migliori risultati tecnici e scientifici. Oltre al grande senso di responsabilità, è inevitabile però che in alcuni casi, anche per affezioni e storie culturali personali, si manifesti una soddisfazione e una gratificazione “piena” a coronamento della mia carriera e attività di restauratore-conservatore.

 

L'intervista è stata estrapolata dal sito www.quotidianoarte.it